Il Mare:
Non è un errore di battitura, posti come Camogli si contano sulle dita di una mano. Facile dire turismo con chilometri di spiaggie tutti uguali ed alberghi tutti uguali e turisti tutti uguali. Camogli non è vacanza di massa. "Pitura fresca" recitava un biglietto manoscritto sulle sedie di un bar della passeggiata a mare. Non è per tutti.
Camogli è riscoprire colori e odori del borgo antico, dei pirati e dei pescatori, dei discorsi sussurrati e "buttati lì", a mezza via tra il fatale ed il luogo comune, con i Camogliesi più anziani, mezzo dialetto e mezzo italiano, dopo pause immense, grandi come il mare, grigie come il mare, verdi come il mare. Camogli non è per tutti. Camogli è il mare. Se volete il souvenir di plastica andate da un'altra parte, se volete una spiaggia gioco-pallone-hamburger andate da un'altra parte. Se volete scoprire cos'è il mare davvero, andate a Camogli. E andateci d'inverno. "Il mare d'inverno è come un film in bianco e nero visto alla tv..." recita una famosa canzone. Vero. Molto vero. Troppo vero. Ma non è triste, è un'emozione diversa, unica: poca gente, selezionata, accomunata, complice; l'odore della salsedine, forte, quasi fastidioso; il colore vivace delle case che diventa pastello tenue, quasi bianco e nero come il mare-cielo dall'indistinguibile confine; forte come l'odore è il rumore: unico, ripetitivo, fatale, rilassante, eterno. Un'emozione che dura da secoli, forse millenni.
Basilica di S. Maria Assunta
La Basilica si trova sul piccolo promontorio chiamato "l'isola" (un tempo era separato dalla terra ferma e fortificato). Eretta nel 1200 sopra i resti di una antica
fortezza, restaurata più volte, caratterizzata da una facciata doppia in stile neoclassico, gli interni sono barocchi. Custodisce affreschi di Barabino e del Semino, sculture di Ravaschio e di Schiaffino, tele di Cambiaso e di Castello.
Castel Dragone
Di origine medievale, tutt'ora fortificato e a picco sul mare fu distrutto e ricostruito varie volte. L'aspetto attuale (con il torrione) è del 1400. Oggetto di varie leggende, dà il nome alla famosa imbarcazione ed ospita l'acquario tirrenico.
Il Santuario del Boschetto del 1630 è a circa un chilometro e ospita numerosi ex-voto marinari; da San Rocco il panorama sul golfo è indimenticabile. Luoghi di notevole interesse turistico sono anche San Nicolò, Portofino Vetta e Punta Chiappa.
Il Museo Civico Marinaro "Gio-Bono Ferrari" si trova nella via omonima, nella stessa sede della Biblioteca Civica; il materiale ivi presente è unicamente proveniente da donazioni dei Camogliesi, inizialmente incitati e sostenuti da Ferrari (che ha dedicato l'intera vita al museo), ne è divenuto giustamente motivo d'orgoglio e patrimonio comune.
Le testimonianze sulla navigazione sono raccolte in documenti, dipinti, attrezzature; in particolare la raccolta di oltre 100 ritratti di imbarcazioni (che rendono unico questo museo) dell'epoca d'oro di Camogli regina della navigazione, i cui nomi ricordano le grandi famiglie locali. Numerosi sono anche gli strumenti di navigazione di ogni epoca: sestanti, bussole, meridiane. Vere testimonianze sono i libri di bordo delle navi ed i diari di capitani e marinai: Una vera e propria
chicca sono le foto di Guglielmo Marconi della sua nave "Elettra", donate dal timoniere della nave, naturalmente di Camogl
Abbazia di San Fruttuoso.
Situata in una silente baia è raggiungibile soltanto a piedi o in battello, tra Camogli e Portofino. L'abbazia, recentemente restaurata e di proprietà del F.A.I. è composta dal complesso monastico del X - XI secolo con il chiostro, la sala capitolare, la chiesa e le tombe della famiglia genovese Doria del XII secolo. È stata dapprima abbazia benedettina, poi covo di pirati, e infine appartenuta per secoli ai principi Doria.
Oratorio di San Prospero e Santa Caterina. Costruito nel XIV secolo è stato ampliato nel Settecento. All'esterno sulla facciata è presente un medaglione di marmo con Cristo Risorto, rinvenuto in mare nel 1932. All'interno decorazioni barocche, e un Crocifisso ligneo del XV secolo e tele di scuola ligure del XVIII secolo.